mercoledì 3 dicembre 2014

COMUNICATO STAMPA ORSA

ECCO I RISULTATI OTTENUTI DA CALDORO E VETRELLA PER IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE DAL 2010 AD OGGI:

- DIMINUZIONE DELLE CORSE DEI BUS E DEI TRENI

- DIMINUZIONE DEI POSTI DI LAVORO

- DIMINUZIONE DELLA SICUREZZA PER I VIAGGIATORI E PER I LAVORATORI SU TRENI E BUS

- DIMINUZIONE DEI FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE DEL SETTORE

- DIMINUZIONE DEGLI IMPORTI PER IL CONTRATTO DI SERVIZIO

- ANNIENTAMENTO DEGLI INVESTIMENTI PER NUOVE STAZIONI O LINEE FERROVIARIE

- AUMENTO ESPONENZIALE DELLA MICRODELINQUENZA SUI MEZZI DI TRASPORTO

- AUMENTO DEL COSTO DEI BIGLIETTI

- AUMENTO DEL'EVASIONE TARIFFARIA

- INSICUREZZA ECONOMICA DEI LAVORATORI A CAUSA DEI RITARDATI PAGAMENTI DEL CONTRATTO DI SERVIZIO ALLE AZIENDE

domenica 30 novembre 2014

Comunicato ORSA

venerdì 17 ottobre 2014

Ricevo e pubblico

 
 


Ritorno alla democrazia in FILT Campania?!?

Mario Salsano sospeso da tutte le cariche sindacali

 Mario Salsano, è stato sospeso da tutte le cariche sindacali per tre mesi: questa è stata la sentenza che la Commissione di Garanzia interregionale sud della Cgil ha prodotto per il  ricorso di  due dirigenti Sindacali della FILT Campania, bruscamente allontanati dall’esecutivo e rispediti in produzione , dopo l’ultimo Congresso.

Un giudizio prodotto quando Salsano ricopriva ancora la Carica di segretario Generale della FILT Campania.

Una sentenza che tuona come il giudizio ultimo sulla “GESTIONE AUTORITARIA E ANTIDEMOCRATICA” dell’esecutivo retto da Salsano, che un attimo prima di ricevere tale pronunciamento del Comitato di garanzia, HA RASSEGNATO LE SUE “ SOSPETTE” DIMISSIONI motivandole con la sua perdita di “passione Sindacale”, e tutto questo a pochi mesi dal Congresso, nel pieno di grandi vertenze del trasporto in Campania, assicurandosi prima però di non ritornare in produzione, collocandosi anzitempo nel fondo di sostegno al reddito di Ferrovie dello Stato.

Tale sospensione va considerata come l’atto  di accusa iniziale su una conduzione di un esecutivo importante come quello della FILT in cui, per anni si è calpestata la democrazia e lo statuto, allontanandosi sempre più dai problemi reali dei lavoratori e delle lavoratrici. E su cui gravano gravi responsabilità politiche ancora da chiarire.

Esemplare il pronunciamento del Comitato di garanzia CGIL  che ha ritenuto Mario Salsano, in qualità di Segretario generale pro tempore della FILT Campania, colpevole di aver prodotto verso una ex segretaria regionale e un ex responsabile del dipartimento del tpl una palese violazione dei loro diritti sindacali.

Comportamento messo in atto già altre volte nella FILT  nel corso  del suo mandato in un crescendo pazzesco soprattutto nell’ultima fase.

Significativo è pure il trattamento  riservato nell’ultimo congresso alla ex Segretaria Generale della FILT di Napoli, non più proposta dai Centri regolatori,  perché il Segretario Generale Salsano aveva posto il veto su chi si era posto in opposizione alla linea politica sulla Vertenza TPL.

Tale atteggiamento antidemocratico del  Salsano, pone in controluce le responsabilità di tutto un esecutivo, e dei livelli nazionali e confederali locali, che quantomeno si sono resi complici di una “mattanza”.

Pertanto riteniamo questo sia il primo passo attraverso cui si possa ripristinare la Democrazia in FILT Campania e ci auguriamo che mai più ci siano dirigenti che nelle loro funzioni, utilizzino la propria carica per vendicarsi di dirigenti “ poco allineati “ e con modalità che di fatto ammazzano anche la minima speranza nella Democrazia.

Questo sarebbe un grave danno inferto prima alla Cgil, oltre che ai singoli.

Questa sentenza aprirà, ci auguriamo, una stagione di maggiore fiducia …..e di rispetto delle differenze.

Napoli, lì 17/10/2014

I Compagni e le Compagne di “ Democrazia e lavoro” FILT Cgil Campania

martedì 14 ottobre 2014

Ricevo e pubblico



Foto da www.ilmattino.it

Avv. Raffaello Bianco

On. Stefano CaldoroOn. Sergio Vetrella

Prof. Nello Polese

Dott. Pietro Voci

Dott. Antonio Marchiello

Ing. Sergio Negro

 

 

 

Oggetto: Caso C.L.P. spa. Interdittiva antimafia – Dichiarazioni di Vetrella. Fonte “Il Velino” del 9 ottobre 2014.

L’assessore Vetrella si abbandona ad una lunga dichiarazione in merito al gravissimo problema connesso alla interdittivaantimafia che ha colpito l’azienda di trasporto (privata) C.L.P. spa, alla quale è stato affidato l’esercizio delle linee dismesse da A.C.M.S., dichiarata fallita.

Preso atto che non parla del “buco” del passato (qualcuno glielo avrà proibito), tuttavia sono sollecitato ad esprimere una valutazione in merito alle sue esternazioni: cosa abbastanza facile per l’assoluta e appariscente incoerenza delle stesse.

Non parla del “buco”, ma continua a ripetere che egli difende l’utenza e i lavoratori; lo dice uno, cioè, che con pochi altri ha affossato il TPL Campano e dato colpo mortale al grande progetto di Metropolitana Regionale, mandando in crisi un intero settore, con le nefaste conseguenze che è del tutto inutile ripetere.

Ma veniamo al caso C.L.P., in odore di camorra.

L’assessore giustifica la permanenza nel settore di una azienda interdetta perché:

1) La gara è stata impugnata da C.L.P. spa innanzi al TAR Campania, che ha dato torto alla Regione. Nessuna meraviglia, la gara era sbagliata.

Si spera, dice l’assessore, in una vittoria al Consiglio di Stato.

Non occorre un bravo avvocato per affermaretranquillamente che, si vinca o non si vinca, la Regione ha imboccato la strada peggiore, perché C.L.P. spa rimarrà ancora per molti mesi nel settore, almeno sino a quando (è l’unanime auspicio) Vetrella passerà il testimone ad altri; e ci rimarrà ad esercire il trasporto con mezzi inidoneirispetto alla domanda, lasciando disoccupata una bella fetta di ex dipendenti A.C.M.S. che lottano per la sopravvivenza: tranne uno, privilegiato assunto in EAV srl con procedura illegittima e fraudolenta.

Mavivaddio, non c’è EAV srl, che è una società regionale, non c’è AIR, pure essa regionale, entrambe esercentitrasporto per conto della Regione (udite: in house!), a cui affidare le linee?

Ci poteva essere, ma non c’è più, EAV Bus srl, dichiarata fallita a pochi anni dalla costituzione, colpita dalla irresponsabile gestione degli uomini nominati da Caldoro.

2) Secondo l’assessore, però, un affidamento in via provvisoria e urgente non è consigliabile, perché “richiederebbe comunque tempi tecnici significativi…che verrebbero ampliati in considerazione di probabili assenze di collaborazione da parte del management della società” (Si deve intendere di C.L.P.)

Allucinante! A parte il fatto che non si comprende come l’assessore intenda accorciare i tempi di una procedura di gara e dei successivi passaggi rispetto ad un affidamento diretto ed urgente, non si è mai letta una dichiarazione da parte di una Istituzione di così grave debolezza, di resa e di impotenza. Per di più, nei confronti di una impresa in odore di camorra.

Mi scuso con chi mi legge (molti, oltre i destinatari), ma stavolta non mi viene la chiusura ad effetto, quella che Marziale chiamava “fulmen in clausula”: stoccata finale .

Il botto l’ha fatto l’assessore ed è insuperabile.

 

Napoli, 13 ottobre 2014Raffaello Bianco

 

 

 

sabato 4 ottobre 2014

Ricevo e pubblico

Avv. Raffaello Bianco
On. Stefano Caldoro On. Sergio Vetrella
Prof. Nello Polese
Dott. Pietro Voci
Dott. Antonio Marchiello
Ing. Sergio Negro


Oggetto: dichiarazioni di Vetrella.
Trasmissione Julie News – Il Corvo del 2-10 c.a.

Leggo una lunga dichiarazione dell’Assessore Vetrella sul quotidiano IL MATTINO di oggi 3 corrente, in relazione ai disservizi verificatisi sulle linee Cumana e Circumflegrea (ma quale giornata non è segnata da disservizi nel TPL campano a partire dall’anno 2010?), appesantiti da uno stato di agitazione del personale viaggiante, sacrosanto e giustificatissimo.
L’ineffabile assessore (il più esautorato della Repubblica Italiana), non avendo alcuna voce in capitolo per chiamare l’EAV  a rendere conto di una irresponsabile gestione del problema, invoca addirittura l’azione penale nei confronti dei lavoratori già frustrati nella loro dignità, privati di attese e di speranze, esposti quotidianamente a rischi di incolumità personale a causa degli effetti disastrosi prodotti nei servizi dalla ottusa gestione che caratterizza il trasporto pubblico campano a partire, appunto, dal 2010 in poi.
Naturalmente non manca nel suo farneticante messaggio all’utenza , al Prefetto, ai cittadini, ai profughi, agli emigranti e agli astronauti il suo solito stupido richiamo al passato. Il che autorizza l’intervento dello scrivente.
L’assessore minaccia multe, ammende e penali alla “sua” azienda, ignaro che multe, ammende e penali dovranno essere pagate alla fine da lui medesimo (cioè dalla Regione).
Mah! Un don Chisciotte moderno, però un po’ più patetico di quello originale.
Trenta euri negati ad un gruppetto di lavoratori (ne hanno pieno diritto!), ma trecentomila euri vengono programmati per tre amici giornalisti incaricati di tessere le lodi del nostro ingegnere che galleggia nelle nuvole e per nasconderne accuratamente i demeriti.
Così va la regione Campania!
Napoli 3-10-2014 Raffaello Bianco

P.s.
Mi sono illuso di trovare Vetrella e/o Polese  negli studi di Julie Italia, invitati alla trasmissione “il Corvo”; i due piccoli eroi continuano a disertare il confronto a cui si erano dichiarati baldanzosamente disposti. Peccato!
Durante l’incontro (al quale per la verità mi sono sentito abbastanza estraneo, tenuto conto dell’argomento trattato) è venuta fuori la macroscopica illegittimità commessa da Polese in ordine ad una assunzione in EAV di un tizio da destinare al servizio di Caldoro, benefattore a cui deve evidentemente molta gratitudine.
E dire che lo stesso Polese ha avuto l’ardire di sottoscrivere ed inviare “una messa in mora” all’ex Amministratore della Sepsa Raffaello  Bianco (cioè allo scrivente), salendo su un pulpito traballante per i limiti di competenza e di autorevolezza, minato anche da un sostanziale difetto di legittimazione, essendo stato egli stesso illegittimamente nominato amministratore di EAV da Caldoro, in violazione di una legge regionale paradossalmente promulgata dall’illuminato Presidente.
Per quella “messa in mora”, cioè per quella iniziativa temeraria (ed anche idiota), attendo ancora le scuse.




venerdì 1 agosto 2014

Interrogazione Commissione Trasporti Camera


Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03328
presentato da
CARLONI Anna Maria
testo di
Giovedì 24 luglio 2014, seduta n. 271
CARLONI, AMENDOLA, BOSSA, CAPOZZOLO, CHAOUKI, COCCIA, FAMIGLIETTI, SALVATORE PICCOLO, SGAMBATO e VALERIA VALENTE. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
l'articolo 16 del decreto-legge n. 83 del 2012 – che reca disposizioni urgenti per la continuità dei servizi di trasporto – con i commi da 5 a 10 interviene in materia di trasporto ferroviario regionale campano, delineando una procedura di accertamento dei disavanzi e una conseguente procedura di definizione del piano di rientro, da realizzarsi nel termine di 5 anni, necessarie a riorganizzare e riqualificare il sistema di mobilità regionale su ferro della regione Campania;
per l'attuazione delle misure relative alla razionalizzazione e al riordino delle società partecipate regionali, recate dal piano di stabilizzazione finanziaria della regione Campania, al fine di consentire l'efficace realizzazione del processo di separazione tra l'esercizio del trasporto ferroviario regionale e la proprietà, gestione e manutenzione della rete, salvaguardando i livelli essenziali delle prestazioni e la tutela dell'occupazione, nel citato articolo 16 comma 5 si dispone che il Commissario ad acta nominato ai sensi dell'articolo 14 del decreto-legge n. 78 del 2010 per il riordino delle società partecipate della regione Campania, provveda alle necessarie azioni di riorganizzazione, riqualificazione o potenziamento del sistema di mobilità regionale su ferro;
il comma 6, per garantire la continuità dell'erogazione dei servizi di trasporto pubblico regionale, consente al commissario, nelle more dei tre mesi previsti per la predisposizione del piano di rientro, di adottare ogni atto necessario ad assicurare lo svolgimento della gestione del servizio da parte di un unico gestore a livello di ambito o bacino territoriale ottimale, coincidente con il territorio della regione, con il vincolo di garantire comunque il principio di separazione tra la gestione del servizio e la gestione e manutenzione delle infrastrutture;
il comma 9 del medesimo articolo 16 ha previsto, per il finanziamento del piano di rientro, l'incremento automatico dell'addizionale regionale IRPEF e dell'IRAP, incremento fino ad allora previsto, ai sensi, da ultimo, del decreto-legge n. 78 del 2010, per il finanziamento del rientro dal disavanzo sanitario; per il finanziamento del piano di rientro, è stato previsto altresì l'utilizzo, nel limite di 200 milioni di euro per gli anni 2012 e 2013, delle risorse del fondo di sviluppo e coesione, assegnate alla regione Campania; per la medesima finalità, altre risorse sono state disposte dall'articolo 1, comma 9-bis del decreto-legge n. 174 del 2012, che ha istituito un fondo di rotazione per la concessione di anticipazioni alle regioni in situazione di squilibrio finanziario destinato, oltre che alle regioni in situazioni di deficit sanitario, anche al finanziamento del piano di rientro della regione Campania nel settore del trasporto regionale ferroviario nonché dall'articolo 11, comma 13, del decreto-legge n. 76 del 2013 che ha autorizzato l'utilizzo, per l'attuazione del piano di rientro dai debiti del settore del trasporto ferroviario regionale campanti, anche delle somme anticipate alla regione Campania ai sensi del decreto-legge n. 35 del 2010 (cosiddetto «debiti PA») per il pagamento dei debiti della pubbliche amministrazioni; l'articolo 13, comma 9-bis del decreto-legge n. 145 del 2013 (cosiddetto «destinazione Italia») ha destinato risorse, nel limite di 5 milioni di euro, per l'acquisto di materiale rotabile al fine di garantire la funzionalità del contratto di servizio ferroviario regionale nella regione Campania, per il biennio 2014-2015;
nel contempo, per assicurare lo svolgimento delle attività di cui al citato comma 5 e l'efficienza e continuità del servizio di trasporto, il comma 7 ha disposto il blocco delle azioni esecutive e dei pignoramenti nei confronti delle società a partecipazione regionale esercenti il trasporto ferroviario regionale fino al 27 giugno 2013, termine successivamente prorogato dalla legge di stabilità a tutto il 2013; l'articolo 17, comma 5, del decreto-legge n. 16 del 2014 (cosiddetto «Salva Roma 3») ha prorogato fino al 30 giugno 2014 il blocco delle azioni esecutive, anche in considerazione della situazione del trasporto ferroviario regionale campano, nei confronti delle società a partecipazione regionale esercenti il trasporto ferroviario regionale, sulle somme anticipate alla regione Campania per il pagamento dei debiti dell'amministrazione regionale e destinate anche al piano di rientro nel settore del trasporto ferroviario regionale campano, sulle risorse derivanti dall'incremento dell'addizionale regionale IRPEF e IRAP che, a decorrere dal 2013, sono incrementate per finanziare il medesimo piano di rientro; sulle somme del fondo di rotazione per la concessione di anticipazioni alle regioni in situazione di squilibrio finanziario, espressamente destinato anche al finanziamento del piano di rientro della regione Campania nel settore del trasporto regionale ferroviario;
tali disposizioni sono state adottate per garantire il fondamentale diritto degli utenti alla mobilità e la continuità dei servizi ferroviari nella, regione Campania;
nel quadro della riorganizzazione del servizio, l'ente autonomo Volturno (EAV), con atto di fusione del 27 dicembre 2012, ha incorporato le 3 società esercenti il trasporto ferroviario – società Circumvesuviana, Metro Campania Nord-Est e Sepsa – partecipate dalla regione Campania – costituendo la società EAV Srl, esercente il trasporto ferroviario e su gomma nella regione Campania; la medesima società provvede alla realizzazione delle opere di manutenzione, ammodernamento e potenziamento della rete ferroviaria regionale e alla gestione del patrimonio infrastrutturale; l'EAV offre inoltre supporto alla regione nelle attività di pianificazione, progettazione, programmazione degli investimenti regionali nel campo della mobilità e del trasporto;
il tavolo tecnico istituito presso il Ministero delle infrastrutture e i trasporti ai sensi dell'articolo 16, comma 8, del citato decreto-legge n. 83 del 2012, il 24 dicembre 2013 ha raggiunto l'accordo sul piano di rientro dal disavanzo e sul piano dei pagamenti, successivamente adottati dalla regione Campania con delibera di giunta n. 130 del 2 maggio 2014;
il blocco delle procedure esecutive è un provvedimento anche a tutela dei creditori dell'Ente autonomo Volturno (EAV) che con atto di fusione del 27 dicembre 2012, ha incorporato le 3 società esercenti il trasporto ferroviario – società Circumvesuviana, Metro Campania Nord Est e Sepsa – partecipate dalla Regione Campania – costituendo la società EAV Srl, esercente il trasporto ferroviario e su gomma nella regione Campania; non potendo infatti quest'ultima garantire il pagamento di tutti i debiti scaduti, le azioni esecutive avrebbero – come conseguenza – il pignoramento delle somme necessarie all'attuazione del piano di rientro per un ammontare complessivamente superiore alle disponibilità, con il conseguente, inevitabile blocco del medesimo piano: un pregiudizio degli interessi dei creditori ben più grave – i crediti sarebbero, di fatto, inesigibili – della mera dilazione temporale derivante dal blocco delle procedure esecutive funzionale alla continuità del servizio e della gestione in vista del possibile obiettivo del riequilibrio finanziario;
il tribunale di Napoli ha sentenziato la non assoggettabilità a fallimento dell'ente autonomo volturno, in quanto società in house della regione Campania assimilabile a un ente pubblico;
anche nel caso in cui la sezione fallimentare cambi orientamento accogliendo un eventuale ricorso per il fallimento dell'ente, i creditori ne ricaverebbero un danno evidente, atteso che le procedure fallimentari consentono il ristoro dei creditori solo dopo molti anni e in percentuali minime rispetto ai crediti vantati;
la Corte Costituzionale, con sentenza 186/13, si è pronunciata su una fattispecie analoga, valutando con favore la predisposizione di meccanismi diretti proprio all'effettiva soddisfazione dei crediti scaturenti da titoli esecutivi; parimenti, l'approvazione del piano dei pagamenti e il suo effettivo avvio, nelle ultime settimane, fa ritenere che non venga violato nemmeno l'articolo 6 par. 1 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, stipulata a Roma il 4 novembre 1950, che garantisce il giusto processo anche nella fase di attuazione concreta dei diritti, attesa la garanzia, con il piano di rientro, del soddisfacimento del diritto dei creditori a ottenere quanto di loro spettanza entro termini sicuramente ragionevoli e per intero, a differenza di quanto avverrebbe in caso di fallimento o con altra procedura concorsuale –:
quali urgenti iniziative intenda assumere nell'interesse pubblico, degli utenti del servizio di trasporto della regione Campania e degli stessi creditori dell'EAV, per accordare, anche mediante opportune iniziative legislative, una proroga del termine del 30 giugno 2014 di blocco delle azioni esecutive nei confronti di Ente autonomo volturno Srl almeno fino al 31 marzo 2015, allo scopo di conseguire l'obiettivo di garantire l'attuazione del piano di rientro elaborato dal Commissario ad acta e approvato dagli organi competenti. (5-03328)