venerdì 17 ottobre 2014

Ricevo e pubblico

 
 


Ritorno alla democrazia in FILT Campania?!?

Mario Salsano sospeso da tutte le cariche sindacali

 Mario Salsano, è stato sospeso da tutte le cariche sindacali per tre mesi: questa è stata la sentenza che la Commissione di Garanzia interregionale sud della Cgil ha prodotto per il  ricorso di  due dirigenti Sindacali della FILT Campania, bruscamente allontanati dall’esecutivo e rispediti in produzione , dopo l’ultimo Congresso.

Un giudizio prodotto quando Salsano ricopriva ancora la Carica di segretario Generale della FILT Campania.

Una sentenza che tuona come il giudizio ultimo sulla “GESTIONE AUTORITARIA E ANTIDEMOCRATICA” dell’esecutivo retto da Salsano, che un attimo prima di ricevere tale pronunciamento del Comitato di garanzia, HA RASSEGNATO LE SUE “ SOSPETTE” DIMISSIONI motivandole con la sua perdita di “passione Sindacale”, e tutto questo a pochi mesi dal Congresso, nel pieno di grandi vertenze del trasporto in Campania, assicurandosi prima però di non ritornare in produzione, collocandosi anzitempo nel fondo di sostegno al reddito di Ferrovie dello Stato.

Tale sospensione va considerata come l’atto  di accusa iniziale su una conduzione di un esecutivo importante come quello della FILT in cui, per anni si è calpestata la democrazia e lo statuto, allontanandosi sempre più dai problemi reali dei lavoratori e delle lavoratrici. E su cui gravano gravi responsabilità politiche ancora da chiarire.

Esemplare il pronunciamento del Comitato di garanzia CGIL  che ha ritenuto Mario Salsano, in qualità di Segretario generale pro tempore della FILT Campania, colpevole di aver prodotto verso una ex segretaria regionale e un ex responsabile del dipartimento del tpl una palese violazione dei loro diritti sindacali.

Comportamento messo in atto già altre volte nella FILT  nel corso  del suo mandato in un crescendo pazzesco soprattutto nell’ultima fase.

Significativo è pure il trattamento  riservato nell’ultimo congresso alla ex Segretaria Generale della FILT di Napoli, non più proposta dai Centri regolatori,  perché il Segretario Generale Salsano aveva posto il veto su chi si era posto in opposizione alla linea politica sulla Vertenza TPL.

Tale atteggiamento antidemocratico del  Salsano, pone in controluce le responsabilità di tutto un esecutivo, e dei livelli nazionali e confederali locali, che quantomeno si sono resi complici di una “mattanza”.

Pertanto riteniamo questo sia il primo passo attraverso cui si possa ripristinare la Democrazia in FILT Campania e ci auguriamo che mai più ci siano dirigenti che nelle loro funzioni, utilizzino la propria carica per vendicarsi di dirigenti “ poco allineati “ e con modalità che di fatto ammazzano anche la minima speranza nella Democrazia.

Questo sarebbe un grave danno inferto prima alla Cgil, oltre che ai singoli.

Questa sentenza aprirà, ci auguriamo, una stagione di maggiore fiducia …..e di rispetto delle differenze.

Napoli, lì 17/10/2014

I Compagni e le Compagne di “ Democrazia e lavoro” FILT Cgil Campania

martedì 14 ottobre 2014

Ricevo e pubblico



Foto da www.ilmattino.it

Avv. Raffaello Bianco

On. Stefano CaldoroOn. Sergio Vetrella

Prof. Nello Polese

Dott. Pietro Voci

Dott. Antonio Marchiello

Ing. Sergio Negro

 

 

 

Oggetto: Caso C.L.P. spa. Interdittiva antimafia – Dichiarazioni di Vetrella. Fonte “Il Velino” del 9 ottobre 2014.

L’assessore Vetrella si abbandona ad una lunga dichiarazione in merito al gravissimo problema connesso alla interdittivaantimafia che ha colpito l’azienda di trasporto (privata) C.L.P. spa, alla quale è stato affidato l’esercizio delle linee dismesse da A.C.M.S., dichiarata fallita.

Preso atto che non parla del “buco” del passato (qualcuno glielo avrà proibito), tuttavia sono sollecitato ad esprimere una valutazione in merito alle sue esternazioni: cosa abbastanza facile per l’assoluta e appariscente incoerenza delle stesse.

Non parla del “buco”, ma continua a ripetere che egli difende l’utenza e i lavoratori; lo dice uno, cioè, che con pochi altri ha affossato il TPL Campano e dato colpo mortale al grande progetto di Metropolitana Regionale, mandando in crisi un intero settore, con le nefaste conseguenze che è del tutto inutile ripetere.

Ma veniamo al caso C.L.P., in odore di camorra.

L’assessore giustifica la permanenza nel settore di una azienda interdetta perché:

1) La gara è stata impugnata da C.L.P. spa innanzi al TAR Campania, che ha dato torto alla Regione. Nessuna meraviglia, la gara era sbagliata.

Si spera, dice l’assessore, in una vittoria al Consiglio di Stato.

Non occorre un bravo avvocato per affermaretranquillamente che, si vinca o non si vinca, la Regione ha imboccato la strada peggiore, perché C.L.P. spa rimarrà ancora per molti mesi nel settore, almeno sino a quando (è l’unanime auspicio) Vetrella passerà il testimone ad altri; e ci rimarrà ad esercire il trasporto con mezzi inidoneirispetto alla domanda, lasciando disoccupata una bella fetta di ex dipendenti A.C.M.S. che lottano per la sopravvivenza: tranne uno, privilegiato assunto in EAV srl con procedura illegittima e fraudolenta.

Mavivaddio, non c’è EAV srl, che è una società regionale, non c’è AIR, pure essa regionale, entrambe esercentitrasporto per conto della Regione (udite: in house!), a cui affidare le linee?

Ci poteva essere, ma non c’è più, EAV Bus srl, dichiarata fallita a pochi anni dalla costituzione, colpita dalla irresponsabile gestione degli uomini nominati da Caldoro.

2) Secondo l’assessore, però, un affidamento in via provvisoria e urgente non è consigliabile, perché “richiederebbe comunque tempi tecnici significativi…che verrebbero ampliati in considerazione di probabili assenze di collaborazione da parte del management della società” (Si deve intendere di C.L.P.)

Allucinante! A parte il fatto che non si comprende come l’assessore intenda accorciare i tempi di una procedura di gara e dei successivi passaggi rispetto ad un affidamento diretto ed urgente, non si è mai letta una dichiarazione da parte di una Istituzione di così grave debolezza, di resa e di impotenza. Per di più, nei confronti di una impresa in odore di camorra.

Mi scuso con chi mi legge (molti, oltre i destinatari), ma stavolta non mi viene la chiusura ad effetto, quella che Marziale chiamava “fulmen in clausula”: stoccata finale .

Il botto l’ha fatto l’assessore ed è insuperabile.

 

Napoli, 13 ottobre 2014Raffaello Bianco

 

 

 

sabato 4 ottobre 2014

Ricevo e pubblico

Avv. Raffaello Bianco
On. Stefano Caldoro On. Sergio Vetrella
Prof. Nello Polese
Dott. Pietro Voci
Dott. Antonio Marchiello
Ing. Sergio Negro


Oggetto: dichiarazioni di Vetrella.
Trasmissione Julie News – Il Corvo del 2-10 c.a.

Leggo una lunga dichiarazione dell’Assessore Vetrella sul quotidiano IL MATTINO di oggi 3 corrente, in relazione ai disservizi verificatisi sulle linee Cumana e Circumflegrea (ma quale giornata non è segnata da disservizi nel TPL campano a partire dall’anno 2010?), appesantiti da uno stato di agitazione del personale viaggiante, sacrosanto e giustificatissimo.
L’ineffabile assessore (il più esautorato della Repubblica Italiana), non avendo alcuna voce in capitolo per chiamare l’EAV  a rendere conto di una irresponsabile gestione del problema, invoca addirittura l’azione penale nei confronti dei lavoratori già frustrati nella loro dignità, privati di attese e di speranze, esposti quotidianamente a rischi di incolumità personale a causa degli effetti disastrosi prodotti nei servizi dalla ottusa gestione che caratterizza il trasporto pubblico campano a partire, appunto, dal 2010 in poi.
Naturalmente non manca nel suo farneticante messaggio all’utenza , al Prefetto, ai cittadini, ai profughi, agli emigranti e agli astronauti il suo solito stupido richiamo al passato. Il che autorizza l’intervento dello scrivente.
L’assessore minaccia multe, ammende e penali alla “sua” azienda, ignaro che multe, ammende e penali dovranno essere pagate alla fine da lui medesimo (cioè dalla Regione).
Mah! Un don Chisciotte moderno, però un po’ più patetico di quello originale.
Trenta euri negati ad un gruppetto di lavoratori (ne hanno pieno diritto!), ma trecentomila euri vengono programmati per tre amici giornalisti incaricati di tessere le lodi del nostro ingegnere che galleggia nelle nuvole e per nasconderne accuratamente i demeriti.
Così va la regione Campania!
Napoli 3-10-2014 Raffaello Bianco

P.s.
Mi sono illuso di trovare Vetrella e/o Polese  negli studi di Julie Italia, invitati alla trasmissione “il Corvo”; i due piccoli eroi continuano a disertare il confronto a cui si erano dichiarati baldanzosamente disposti. Peccato!
Durante l’incontro (al quale per la verità mi sono sentito abbastanza estraneo, tenuto conto dell’argomento trattato) è venuta fuori la macroscopica illegittimità commessa da Polese in ordine ad una assunzione in EAV di un tizio da destinare al servizio di Caldoro, benefattore a cui deve evidentemente molta gratitudine.
E dire che lo stesso Polese ha avuto l’ardire di sottoscrivere ed inviare “una messa in mora” all’ex Amministratore della Sepsa Raffaello  Bianco (cioè allo scrivente), salendo su un pulpito traballante per i limiti di competenza e di autorevolezza, minato anche da un sostanziale difetto di legittimazione, essendo stato egli stesso illegittimamente nominato amministratore di EAV da Caldoro, in violazione di una legge regionale paradossalmente promulgata dall’illuminato Presidente.
Per quella “messa in mora”, cioè per quella iniziativa temeraria (ed anche idiota), attendo ancora le scuse.