domenica 13 dicembre 2015

Da Il Mattino del 13-12-2015


venerdì 11 dicembre 2015

DL FILT CGIL CAMPANIA

DEMOCRAZIA E LAVORO FILT CGIL CAMPANIA 
ESPRIME UN GIUDIZIO COMPLESSIVAMENTE NEGATIVO SULL’IPOTESI DI RINNOVO DEL CCNL AUTOFERROTRANVIERI SOTTOSCRITTO IN DATA 28/11/2015
Pur considerando la grave crisi del settore del Tpl, e proprio partendo da questa, riteniamo insoddisfacente gli strumenti e l’innovazione messa in campo con questo rinnovo contrattuale, che dovrebbe contribuire alla definizione e allo sviluppo industriale di un settore finanziato malamente dalla spesa pubblica ma investito da processi di liberalizzazione non regolata dai Governi nazionali e locali.
Nonostante le analisi dello stato dell’arte siano state fatte da tempo, anche in questo rinnovo le parti datoriali e sindacali, scelgono la via del “tirare a campare”.
 E’ certamente lodevole la volontà delle parti di superare la aberrante normativa sul lavoro detta “Jobs act” (non abolizione dell’articolo 18), per i lavoratori attualmente in forza alle aziende. Ma le altre residuali risposte in termini economici e normativi, si ottengono, solo ed esclusivamente perché si sceglie di far pagare, in maniera inedita, il finanziamento contrattuale tutto al personale diretto dell’esercizio.
Di fatto si aprono “praterie” a livello aziendale per far fare cassa alle aziende. Le stesse che con le loro strategie manageriali non hanno saputo affrontare per tempo la drammatica riduzione di risorse che ha investito il settore, svoltando con seri piani industriali e chiamando a responsabilità le OO.SS.
- Si definisce in maniera inequivocabile lo straordinario obbligatorio nella misura di 1 h settimanale in caso di eventi particolari o in caso di stato di crisi aziendale. Da definirsi previo accordo sindacale aziendale, ma in assenza del quale, sarà obbligatoria ½ 0ra di straordinario settimanale.
 Lo stato di crisi, che si fa apparire come eccezionale, è di fatto stato decretato in Campania dall’ente Regione e ha nel recente passato visto la definizione con le OO.SS. di strumenti di sostegno all’occupazione e al reddito. Quindi è una verità conclamata.
Peraltro in un settore, dove le prestazioni straordinarie vengono effettuate massicciamente per carenze di personale, dovute all’ impossibilità di assumere, appare del tutto evidente che il tentativo è quello di avviarsi alla definizione di un orario di lavoro di 40 ore.
-  Si dà mandato a procedere a livello aziendale alla massimizzazione delle prestazioni lavorative; predisponendo anche in caso di mancato accordo le modalità di ottenimento delle stesse da parte aziendale ( riduzione di 5 min di tempi accessori).
Tutto ciò quindi si tradurrà in un aumento dei carichi di lavoro su coloro che operano su materiale rotabile fatiscente, che non vedrà nei prossimi anni un sostanziale ricambio. Autisti, macchinisti e il viaggiante dovranno lavorare ancora di più e a ritmi ancora più serrati per pagare questo contratto.
Inoltre le aziende verseranno annualmente, a partire dal 2017 risorse considerevoli:
            -  90 euro a lavoratore, nel fondo di previdenza complementare Priamo, anche per i lavoratori non iscritti e per i quali ciò comporterà l’adesione contrattuale al Fondo.
 Nonostante si condivida lo strumento della previdenza complementare, riteniamo che tale scelta, in ragione anche dell’esiguo miglioramento economico apportato dall’ipotesi di rinnovo, sia arbitraria in particolar modo per coloro che non hanno scelto di aderire al fondo e dovessero non aderire.
-  10 euro a lavoratore per istituire il Fondo Tpl Salute per l’assistenza sanitaria integrativa, allo scopo di sviluppare un welfare aziendale per i lavoratori. Le modalità di finanziamento saranno stabilite successivamente da una commissione paritetica dalle parti stipulanti il CCNL. 
     La scelta di impiegare risorse del Tpl su un fondo sanitario, che implementi o sostituisca la Sanità pubblica, perché questo è quello che si evince, è discutibile. Non si conoscono eventuali oneri futuri a carico dei lavoratori, che comunque verrebbero orientati verso un sistema sanitario privato.
Riteniamo non sia la priorità per questo settore. Le aziende sono le stesse che, in particolare nel Meridione, faticano a pagare le retribuzioni, che hanno avviato procedure di licenziamento, che spesso non pagano gli oneri contributivi o i creditori, che non riescono a rinnovare il parco rotabile. Si trovano però risorse per far curare i lavoratori.
PER QUESTI MOTIVI DEMOCRAZIA E LAVORO CGIL CHIEDE DI VOTARE         
                                       NO                                                                                                                                                                                          
AL REFERENDUM SULL’IPOTESI DI RINNOVO DEL CCNL  
                                 PER
chiedere un’azione incisiva del sindacato confederale sulla riorganizzazione dell’intero settore :
-  Risorse economiche
- Assetto industriale del comparto con crescita dimensionale delle imprese
- Definizione di un CCNL comprensivo delle numerose normative che regolano la categoria, come strumento moderno, capace di rispondere al cambiamento in maniera equa.

Napoli, 11/12/2015                                
                                                   
                                                    Democrazia e Lavoro Filt Cgil Campania