domenica 12 giugno 2016
sabato 14 maggio 2016
mercoledì 24 febbraio 2016
#savetpl
Dibattito pubblico
#SAVETPL
Il trasporto pubblico locale verso le nuove riforme di settore
I livelli occupazionali da garantire e far crescere (ex EAVBus)
Il welfare collegato al settore e le politiche di tariffazione
Sicurezza per utenti e lavoratori
Riorganizzazione delle linee per individuare le sovrapposizioni ed i doppioni e garantire, così, più mobilità da e verso le periferie e le zone più disagiate.
VENERDI 4 MARZO, ORE 15.30, PRESSO SALA NUGNES, VIA VERDI NAPOLI
PARTECIPANO ALLA DISCUSSIONE
LAVORATORI DEL SETTORE, CITTADINI, ASSOCIAZIONI UTENTI
INTRODUCE ANTONIO MAZZELLA - USB LAVORO PRIVATO CAMPANIA
MODERA FRANCESCO GRAVETTI GIORNALISTA DEL MATTINO DI NAPOLI
PER LE AZIENDE:
DOTT.UMBERTO DE GREGORIO PRESIDENTE CDA EAV
DOTT.AUGUSTO CRACCO AMMINISTRATORE CTP
ING. ALBERTO RAMAGLIA AMMINISTRATORE ANM
PER LE ISTITUZIONI:
DOTT. MARIO CALABRESE ASSESSORE TRASPORTI COMUNE DI NAPOLI
ING. LUCA CASCONE PRESIDENTE IV COMMISSIONE TRASPORTI
martedì 23 febbraio 2016
Cumana e Circumvesuviana allo sbando
Un interessante reportage di rete24news a questo link
giovedì 18 febbraio 2016
Disastro trasporti-Intervista a de Gregorio
REPUBBLICA NAPOLI
De Gregorio: "Dimissioni? Non ci penso Intervista a Umberto de Gregorio - "Dimettermi? Solo se vuole De Luca"
Stella Cervasio
PRESIDENTE
dell'Eav Umberto De Gregorio, ha pensato di dimettersi dopo l'ennesimo
incidente, i trasporti che non vanno e il diritto alla mobilità leso per Napoli
e provincia? «No». E perché, se è lecito? «Perché sono assolutamente
consapevole che era una problematica enorme. Molti mi dicono che sono un folle,
ma è una follia lucida. Qualora mi rendessi conto che non vi è un forte e
convinto appoggio da parte della Regione, allora si, mi dimetterei. Ma non sono
in questa situazione». De Gregorio non pensa alle dimissioni, neppure dopo la
ramanzina di De Luca che gli ha detto di pensare ai trasporti e non alla
primarie Pd. «Quella non l'ho neanche intesa come una critica, mi ha solo invitato
a distinguere il piano personale dalle cose pubbliche. Io ho le mie idee e il
presidente non mi ha sgridato». L’EAV ha difficoltà sul fronte Circum (la forte
protesta sindacale che ha tenuto al palo in una settimana 700 mila passeggeri )
e Cumana: deragliamenti che fanno tornare indietro di 50 anni, disservizi e
disagi. Sarà il caso di chiedere una misura straordinaria? «Non credo che vi
siano misure straordinarie, ma straordinario impegno da parte di tutti. Il deragliamento
di oggi (ieri, ndr)si aggiunge a una serie di eventi che destano profonda
preoccupazione per lo stato delle reti ferroviarie Eav, che necessitano di
interventi strutturali di ammodernamento e manutenzione straordinaria. Per
quanto riguarda la protesta anomala in atto sulla Circum invito tutti i
dipendenti e i sindacati alla massima collaborazione in un momento di grande
difficoltà finanziaria e strutturale dell'azienda. È un invito al buon senso e
alla responsabilità. Proprio oggi abbiamo proclamato vincitori di un concorso
interno 10 nuovi capotreni. Questo ridurrà la necessità di ricorrere
stabilmente allo straordinario». Non è meglio chiudere la Cumana? «La chiusura
non sarebbe ben accolta, sarebbe come dire "fatevela a piedi", la
Regione rinuncia. Credo invece che occorra rispondere con misure concrete per
migliorare il funzionamento». I viaggiatori si sentono abbandonati e ora hanno
anche paura, protestano perché la Regione non interviene. «Dobbiamo operare su
tre livelli. All'interno ottimizzando le risorse e la produttività, con grande
senso di responsabilità da parte di manager, dipendenti e sindacati. Con la
Regione facilitando i flussi di cassa del contratto di servizio e programmando
investimenti strutturali. Occorre una strategia per pagare la debitoria
pregressa che ammonta ad oltre 700 milioni sulla quale occorre stimolare,
insieme alla Regione, un impegno anche del governo». Una strategia più volte
annunciata ma mai individuata. Quale? «L'abbiamo individuata nel 2013 ma è in
corso di perfezionamento un prestito tra Regione e ministero Economia e finanze
di 500 milioni da destinare al trasporto su ferro Eav». I tempi? «Non sappiamo
quando incasseremo».
Deraglia la Cumana-Panico a bordo
REPUBBLICA NAPOLI
La crisi dei trasporti
Cumana, deraglia un treno "Qui si rischia ogni
giorno"
Cumana deraglia un treno panico a bordo ferita una
donna
Torregaveta, il convoglio contro un palo della rete
elettrica Inchiesta della Procura e dell’Eav: è il terzo incidente in 6 mesi
La Procura indaga.
È il bilancio di un incidente nella stazione di
Torregaveta, il convoglio è finito contro un palo della rete elettrica.
Scattano due inchieste, una della Procura e l'altra dell'Eav: è il terzo
incidente in sei mesi. Protestano i sindaci dell'area flegrea. Il treno
deraglia alla stazione di Torregaveta. Il vagone va fuori dai binari e finisce
contro un palo della rete elettrica, una donna (napoletana, lavora a Bacoli )
resta lievemente ferita alla gamba. Trasportata in ambulanza all'ospedale La
Schiana di Pozzuoli, verrà dimessa poche ore dopo. Ancora incerta la dinamica
dell'incidente. Non si esclude che il convoglio sia deragliato a causa di un
problema allo scambio o per un cedimento strutturale. Escluso l'errore umano
L'Eav (Ente autonomo Volturno) apre un'inchiesta interna ma scatta anche
l'indagine della magistratura. Sul posto i carabinieri per i rilievi del caso e
i tecnici dell'ente regionale che gestisce l'azienda. Il forte impatto ha
danneggiato il palo della rete elettrica, ci vorrà qualche giorno per
ripristinare i collegamenti. Torregaveta resta isolata, i treni si fermano a
Fusaro: sarà attivo il servizio di bus sostitutivi. Intanto la Procura ha
disposto il sequestro del treno e una serie di perizie che saranno effettuate
oggi. Successivamente inizieranno i lavori di rimozione del convoglio che sarà
riportato in officina per i lavori di riparazione. L'incidente alle 7 del
mattino. Il treno sbanda sotto gli occhi di decine di pendolari, soprattutto
ragazzi in attesa alla banchina a pochi metri dal luogo dello scontro. Panico a
bordo, per fortuna il mezzo è semivuoto, una decina i passeggeri. Sul
marciapiede di fronte, c'è la folla in attesa della Cumana in direzione
inversa, studenti che ogni giorno viaggiano per andare a scuola. Per fortuna,
la corsa del treno, che andava a velocità ridotta per entrare in stazione,
finisce contro il palo. Un miracolo che evita una tragedia. Anche due mesi fa.
È il 28 dicembre, due treni si sfiorano all'altezza della stazione di
Bagnoli-Dazio. Succede qualcosa all'interscambio, tutti e due i treni passano
anche se per uno di loro il semaforo è rosso. Inevitabile l'impatto. Paura tra
i passeggeri, 8 feriti, anche stavolta la minima velocità assicura la salvezza.
Nemmeno 4 mesi fa, ad agosto, un treno prende fuoco e viene totalmente
distrutto dalle fiamme all'altezza di Fuorigrotta. Anche stavolta succede nelle
prime ore del mattino, la perizia del personale a bordo ( ci sono pochissimi
passeggeri ) evita la tragedia. Il capotreno si accorge del fuoco e li fa
scendere uno alla volta. Questi sono gli episodi più eclatanti. Ma altri
piccoli incidenti sono all'ordine del giorno e ci si convive quotidianamente.
Nemmeno quindici giorni fa, un capotreno donna è stato aggredito alla stazione
Traiano dalla folla inferocita per le lunghe attese. Sul piede di guerra le
associazioni dei consumatori. Interviene il Codacons: «Situazione in costante
peggioramento, è un altro grave episodio che avrebbe potuto avere conseguenze
ben peggiori. Subito controlli su tutti i convogli della Cumana per verificare
lo stato di sicurezza dei mezzi e garantire l'incolumità dei passeggeri». Anche
Legambiente denuncia: «È un bollettino di guerra, i treni sono troppo vecchi e
lontani dagli standard europei: in Campania 431 treni in circolazione sulla
rete regionale viaggia con un età media dei convogli di 17,3 anni, il 78% con
più di 20 anni di età».
Incidente di Torregaveta-Parla un macchinista
MATTINO NAPOLI
Intervista a Antonio Mazzella - Il
macchinista: «Scarsa manutenzione ma mi sento sicuro se sono alla guida» =
«Negli orari di punta i vagoni sono così affollati per le corse saltate che
bisogna scendere e spingere all`interno i passeggeri a mano»
Pietro Treccagnoli
Ha la stessa anzianità aziendale dei treni più nuovi
in servizio per la Cumana: 25 anni fa lui entrava nell'allora Sepsa, ora Eav, e
sui binari cominciavano a viaggiare nuove vetture. E quelle sono rimaste, dal
1991. Ma ce ne sono, come si sa, di molto più vecchie. Altrove le tengono nei
musei. Antonio Mazzella, 49 anni, due figli, originario di Bagnoli, residente a
Soccavo, è un macchinista, quindi è in prima linea quando ci sono i disagi e
anche quando tutto fila liscio. L'incidente di ieri mattina a Torregaveta, per
fortuna con un solo ferito (una donna, a una gamba), ripropone di nuovo il nodo
della sicurezza, ma Mazzella non se la sente di drammatizzare. Signor Mazzella,
come macchinista, non sente di essere a rischio quando conduce un treno della
Cumana? «Assolutamente no. Non si corrono forti rischi. Sarei davvero un pazzo
a mettermi alla guida di un treno se sapessi di mettere in pericolo la mia vita,
quella dei passeggeri e il futuro dei miei figli». Che idea s'è fatta dell'incidente
di Torregaveta? «Nello specifico non so risponderle. C'è un'inchiesta della
magistratura che farà chiarezza. Aspettiamo per sapere». Ma un'idea sua, con la
sua esperienza, se la sarà fatta? «Sicuramente non c'è stato errore umano da
parte del personale a bordo». Un errore da terra? «Neanche. La Cumana ha il
blocco elettrico centralizzato che predispone il percorso del treno da Montesanto
a Torregaveta. Tuttì i segnali vengono predisposti e controllati proprio dalla
centrale di Montesanto. L'incidente, secondo me, è il capitolo di una lunga
storia aziendale». Intende dire che ci sono delle responsabilità dell'azienda?
«Non precisamente. La responsabilità è politica e riguarda i tagli selvaggi che
sono stati fatti al sistema dei trasporti, almeno da sette-otto anni, se non
prima. Vecchi i mezzi, vecchia la rete, binari e rete di contatto da
verificare. Pochi fondi e manutenzione insufficiente». La manutenzione è un
tasto dolente. «La manutenzione c'è e i colleghi che se ne occupano sono bravi,
ma non è possibile fare quanto serve, con gravi disagi sulle corse». La scorsa
estate c'è stato un altro incidente alla Cumana: un vagone andò a fuoco nella
stazione di Fuorigrotta. Solo la prontezza del personale di bordo, che fece
subito scendere i passeggeri, evitò la tragedia. «In quel caso dipese dalla
vecchiaia della macchina. Insisto, la Cumana paga il prezzo dei tagli
nazionali: una parabola discendente cominciata alla fine degli anni Novanta. Ne
sono responsabili tutti i governi, di qualsiasi colore». Continuano i furti di
rame? «Sulle linee della Cumana non se ne segnalano più da anni. Avvenivano
sulla tratta Torregaveta-Licola. I furti erano compiuti di notte. Ce ne
accorgevamo solo la mattina successiva, alla ripresa del servizio che subiva
disagi pesanti, con l’annullamento di molte corse». Che problemi segnalate più
spesso? «Tanti. Le avarie sono frequenti. Nelle officine di manutenzione spesso
devono fare i salti mortali per rimettere in sesto le vetture, spesso
recuperando il materiale da vagoni dismessi». E nonostante questo lei si sente
sicuro? «Se riscontriamo problemi al treno non si parte. Il controllo è forte
ed è a monte». Il treno non parte, le corse saltano... «E monta la legittima
rabbia dei passeggeri. Nelle ore di punta, dalle 6,30 alle 8 di mattina, e alla
chiusura delle scuole, dalle 13 alle 15, i vagoni sono affollatissimi, tanto
che spesso non riusciamo nemmeno a chiudere le porte». E che fate? «Scendiamo e
spingiamo dentro i viaggiatori, a mano». Scene da terzo mondo. «E le proteste hanno
noi come bersaglio principale». Cosa fanno? Come reagiscono? «I viaggiatori
sono esasperati. Reagiscono con bestemmie rivolte a noi, sputi e talvolta c'è
scappato persino qualche ceffone, tanto che, ultimamente, in due casi al
Rione Traiano, sono intervenuti i carabinieri». Non sente la fatica di tutto questo? «Naturalmente,ma lo metto nel conto. I disagi sono stressanti anche per noi lavoratori. I nostri turni sono di sei ore e quaranta, ma spesso si allungano, per i ritardi. In tutto questo capita frequentemente che non riusciamo a fare le soste necessarie tra una fine-corsa e un'altra. Non c'è tempo. L'utenza non può aspettare. Si arriva al capolinea e si riparte subito».
Rione Traiano, sono intervenuti i carabinieri». Non sente la fatica di tutto questo? «Naturalmente,ma lo metto nel conto. I disagi sono stressanti anche per noi lavoratori. I nostri turni sono di sei ore e quaranta, ma spesso si allungano, per i ritardi. In tutto questo capita frequentemente che non riusciamo a fare le soste necessarie tra una fine-corsa e un'altra. Non c'è tempo. L'utenza non può aspettare. Si arriva al capolinea e si riparte subito».
mercoledì 17 febbraio 2016
Deragliamento a Torregaveta
Torregaveta 17 Febbraio 2016
Questa mattina si è verificato un altro gravissimo incidente, l'ennesimo, sulle linee ferroviarie flegree gestite dall'EAV, la holding del trasporto regionale campano. Intorno alle sette, un treno proveniente da Napoli Montesanto e diretto a Torregaveta, ha deragliato poco dopo aver superato il deviatoio di ingresso della stazione di Torregaveta. I due carrelli della prima vettura hanno completamente sviato finendo sulla massicciata e il convoglio si è fermato contro un palo della linea aerea danneggiandola e provocando l'interruzione dell'alimentazione t.e. La bassa velocità del treno ha scongiurato conseguenze più nefaste per le cose e le persone.
Ancora una volta, alla ribalta della cronaca, lo stato comatoso del trasporto regionale della Campania ed in particolare dell'EAV che oltre a restare sul baratro del dissesto finanziario, non riesce a venire fuori da anni bui e di immobilismo che hanno determinato un progressivo deterioramento delle sue infrastrutture fondamentali. Ci vorranno anni per venirne fuori ma è fondamentale che il governo centrale e regionale decidano finalmente di investire nel settore. Non c'è tempo da perdere, è venuto il momento che il governatore De Luca tenga fede a quello che ha sostenuto nella sua campagna elettorale, intraprenda tutte le iniziative per far ripartire i cantieri colpevolmente lasciati marcire nell'indifferenza della politica regionale e nazionale, si dia come obiettivo quello di dotare la Campania di un sistema di trasporto pubblico degno di questo nome, indaghi sulle ragioni che hanno portato aziende storiche in questo stato di degrado, individui i responsabili dello sfascio e li metta finalmente alla porta.
(Foto R. Cardamuro)
mercoledì 3 febbraio 2016
La nota di de Gregorio
La nota del Presidente de Gregorio
Aggressione al personale delle linee flegree gestite dall’EAV.
Ringraziamo i lavoratori EAV che con spirito di servizio affrontano situazioni di particolare disagio e sopportano anche aggressioni ed offese da parte dell’utenza, comprensibilmente esasperati.
Stamattina disponibili sulle linee flegree solo 9 treni. Sulla cumana il servizio è stato effettuato con 3 treni, sulla circumflegrea 6. Siamo riusciti a rendere disponibili solo due treni in doppia trazione. Conseguentemente i treni hanno viaggiato sovraffollati ed a Traiano un Viaggiatore è stato colto da malore. Il personale di scorta al treno si è adoperato per far scendere il viaggiatore affidandolo al personale di stazione che ha atteso l’arrivo dell’ambulanza. Si è generato così ulteriore ritardo e alla stazione successiva di Soccavo si sono avute serie difficoltà di imbarco. A Montesanto si è creata particolare tensione fra utenti comprensibilmente esasperati ed i lavoratori.
Ringraziamo i lavoratori EAV che con spirito di servizio affrontano situazioni di particolare disagio e sopportano anche aggressioni ed offese da parte dell’utenza.
Le responsabilità del disservizio attuale hanno origini lontane. Ci scusiamo con i nostri utenti, stiamo mettendo in essere interventi straordinari di manutenzione ai rotabili, in attesa del rinnovo dell’intero parco. Non abbiamo mai nascosto che l’ attuale situazione è critica e non di immediata soluzione. E tuttavia cerchiamo, pur nelle notevoli difficoltà esistenti, e grazie allo spirito di servizio dei macchinisti e capitreno, di assicurare il servizio.
Abbiamo chiesto alla Regione Campania, socio unico di EAV, una particolare attenzione e risposte immediate per mitigare la grave crisi finanziaria che affligge l’azienda e che si ripercuote anche nella carenza di pezzi di ricambio ed efficiente manutenzione di un parco rotabile obsloleto.
Aggressione ai lavoratori EAV
ENNESSIMA AGGRESSIONE AL PERSONALE DEL TRASPORTO REGIONALE
Questa mattina si è verificata l’ennesima aggressione al personale delle linee flegree gestite dall’EAV.
Anche oggi, come già accaduto negli ultimi tempi, nelle ore mattutine di maggior traffico, l’EAV non è riuscita a garantire un numero di elettrotreni sufficienti per la regolarità dell’esercizio.
A causa del sovraffollamento di un convoglio singolo sulla direttrice Licola-Montesanto, un passeggero ha accusato un malore che ha procurato l’arresto della corsa alla fermata di Traiano per consentire di prestare soccorso al malcapitato. Nell’attesa dei soccorsi, prontamente allertati dal personale di bordo, è cresciuto il malcontento dei viaggiatori che hanno cominciato ad inveire nei confronti del macchinista e del capotreno del convoglio. Gli improperi contro gli incolpevoli lavoratori sono continuati fino alla stazione di arrivo, raggiunta tra mille difficoltà e soltanto dopo aver aggiunto un altro elettrotreno.
L’inadeguatezza numerica ormai conclamata del parco rotabile dell’EAV linee flegree, accompagnata da carenze di manutenzione che finiscono inesorabilmente per influire sulla quantità e sulla qualità dei materiali che si riescono ad immettere in esercizio ogni giorno, sfociano inevitabilmente in questi episodi le cui vittime sono i lavoratori in prima linea esposti alle giuste rivendicazioni dell’utenza, anche se spesso, le stesse, degenerano in aggressioni verbali e fisiche.
I lavoratori delle linee flegree dicono basta a questo gioco al massacro, chiedono una volta per tutte azioni serie per il risanamento dell’azienda, accelerazioni nel processo di revamping degli elettrotreni aziendali, reperimento delle risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria del materiale rotabile, una seria riorganizzazione del ciclo manutentivo in atto con il completamento degli organici delle officine nel tempo depauperato nei numeri e nella qualità dei suoi addetti.
Napoli 3/2/2016
USB Lavoro Privato Campania
sabato 23 gennaio 2016
TPL Regionale, segnali di ripresa ma c'è tanto da fare ancora!
|
Unione Sindacale di Base
Lavoro Privato Campania |
TPL Regionale, segnali di ripresa ma c'è tanto da fare ancora!
Per i Campi Flegrei la giornata
del 23 gennaio 2016 rappresenta una data da ricordare, dopo la desertificazione
del trasporto pubblico in quell'area, sia su gomma che su ferro e dopo
l'azzeramento dei servizi offerti, in termini di qualità, frequenza e
puntualità, forse qualcosa si sta muovendo nella giusta direzione.
Anni di degrado gestionale,
politico ed aziendale, hanno innescato una parabola discendente in tutto il
trasporto ferroviario gestito dalla holding regionale EAV, il tutto
caratterizzato da immobilismo ed incapacità gestionale e strategica.
Non a caso i tagli hanno
interessato anche percorsi e linee ferroviarie che rappresentano ed hanno
sempre rappresentato, dei cardini di riferimento per la mobilità dei cittadini
e per l'attrattiva turistica e culturale che la giunta regionale precedente, in
piena sintonia con quello che rappresentava, ha praticamente distrutto.
Ed è proprio il caso della tratta
della Circumflegrea che collega Licola a Torregaveta, che chiude l'anello
ferroviario tra Cumana e la stessa Circumflegrea; attraverso pochi chilometri
di macchia mediterranea si collocano tre stazioni ferroviarie, Marina di
Licola, Cuma e Fusaro, per poi raggiungere quella di Torregaveta, capotronco
storico della linea Cumana.
Finalmente la tratta è stata
riaperta, apprendiamo dalle dichiarazioni dei massimi vertici di EAV che si vogliono istituire, a breve, dei
collegamenti turistici, ma vogliamo ricordare che, su quel percorso ferroviario,
abbiamo dei treni previsti dal contratto di servizio e che, allo stato non
possiamo garantire per mancanza di elettrotreni, per cui auspichiamo che si
punterà non solo sulle leve turistico e culturali che la zona di Cuma
indubbiamente attrae, ma che si punti anche sul ripristino di un collegamento
che è fondamentale per raggiungere quei luoghi
per gli abitanti della zona e per i pendolari del mare che durante
l'estate usufruiscono di quelle zone portando introiti alle casse aziendali in
termini di bigliettazione
USB considera il ripristino delle
condizioni ante 2011 fondamentali per poter riparlare di trasporto pubblico in
Campania, innanzitutto perché uno dei fattori di crescita del tessuto sociale
ed economico di un territorio è rappresentato dalla quantità di mobilità che si
riesce ad offrire.
Per questo accogliamo con
soddisfazione questo piccolo passo in avanti, consapevoli che c'è tanta strada
da fare per tornare alla normalità, che il confronto tra le parti sociali sui
temi interni che riguardano la gestione e la politica aziendale non sempre
converge, che occorre uno sforzo anche da parte delle Istituzioni(Regione,
Città Metropolitana e Sindaci della zona)per valorizzare e bonificare territori
come la zona costiera flegrea attraversata dai treni EAV, liberandoli dal
degrado ed accogliendo anche e sopratutto le istanze e le idee che provengono
dai territori al fine di creare sviluppo ed occupazione.
23/01/2016
USB Lavoro Privato Campania –
Comparto Trasporti
Foresta di Cuma Il treno torna a Cuma
MATTINO CIRCONDARIO NORD
Edizione del 23/01/2016
Foresta di Cuma: di nuovo in treno nel parco naturale
L'annuncio Partenza a Pasqua
Elisabetta Froncillo
LICOLA
Ritorna il treno nella Foresta di Cuma. Dal centro di Napoli al bosco dei Campi Flegrei. Dopo quasi cinque anni di assenza del servizio, il presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio, ieri ha annunciato, durante un sopralluogo sulla tratta della Circumflegrea Licola-Torregaveta, il ripristino della linea. Una sola corsa a settimana, la domenica, a partire da Pasqua. Da Montesanto fino al cuore verde flegreo, con possibilità di raggiungere da qui l'Antro della Sibilla e l'Acropoli. Gli orari si moltiplicheranno poi con l'introduzione di nuovi treni che al momento mancano: convogli m revamping (ristrutturazione generale), ma anche di ultima costruzione, sono già stati ordinati. «Lavoriamo innanzitutto per garantire il pubblico servizio - ha spiegato De Gregorio - e in secondo luogo, in questo territorio in particolare, lo coniughiamo alla promozione turistica, di un sito di grande valore naturalistico e culturale come il parco archeologico di Cuma. È incantevole la Foresta, e non dare la possibilità di raggiungerla con i mezzi è davvero un peccato. Sul treno che sarà messo in funzione si potranno trasportare anche le bici per approfittare della pista ciclabile immersa m questo sito naturale». In seguito ad un intervento di recupero e riqualificazione delle rotaie ormai in disuso, avvenuto negli ultimi quattro mesi, costato circa mezzo milione di euro, il treno dunque toma m funzione, percorrendo binari capaci di sostenere velocità pari ai cento chilometri orari. Ieri è partito da Licola, dopo cinque anni di stop, per una verifica, con a bordo tecnici e responsabili Eav, con il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, assessori e consiglieri. Prima fermata: Cuma, da cui la rete ferroviaria prende il nome. Qui esiste una passeggiata tra dune e boschi, affollata di eventi soprattutto nelperiodo estivo con kermesse archeoenogastronomiche, come Malazè, percorsi narrati, e viaggi notturni alla scoperta delle lucciole. La stazione, situata nel mezzo dei cento ettari della foresta, è un vero e proprio centro polifunzionale. Al suo intemo,infatti, sono presenti sale attrezzate per attività didattiche, conferenze, percorsi visivi, nonché una foresteria in grado di ospitare ricercatori e naturalisti. Dopo Cuma, i viaggiatori speciali, in missione sopralluogo, hanno lasciato la foresta dominata dalla roccia a forma di elefante, alla volta di Torregaveta, ultima fermata della Circumflegrea.
Da Montesanto all'Antro: dopo 5 anni l'Eav ripristina una corsa a settimana
La prova
Un convoglio ha percorso la tratta a partire da Licola per testare le rotaie della Circumflegrea. Un percorso segnato da stazioni chiuse e tratti interrotti, un tempo prese d'assalto per raggiungere i vicini lidi balneari, conosciuti come «spiagge romane». Obiettivo ultimo: riaprire tutto, e subito. Il presidente De Gregorio ha assicurato di lavorare per raggiungere lo scopo. «Abbiamo chiesto che perle domeniche pre e post-pasquali ci siano delle corse speciali che arrivino fino alla stazione di Cuma - ha dichiarato il sindaco Della Ragione - perché i visitatori possano accedere all'Acropoli di Cuma e al Tempio di Iside al confine tra Bacoli e Pozzuoli, In più abbiamo chiesto, in previsione della prossima estate, che la Circumflegrea tomi a fare capolinea a Torregaveta per migliorare l'afflusso verso i lidi del litorale Fusaro-Cuma. Abbiamo ricevuto assicurazioni più che positive». Qualche novità anche sul versante del litorale di Pozzuoli: nuove rotaie per la messa in sicurezza dovrebbero essere installate nei prossimi mesi. A questi interventi dovrebbero poi seguire i lavori di interramento e raddoppio dei binari, annunciati dal governatore De Luca alcune settimane fa. Per il momento però su Pozzuoli resta un vuoto: un'ordinanza per provvedimenti urgenti, rimasta inottemperata, per liberare tratti ferroviari e vie di fuga.
venerdì 22 gennaio 2016
La Cumana torna a Cuma
La Cumana non arriva più a Cuma da quattro anni.
Nei mesi scorsi abbiamo ripristinato la linea (con i lavori necessari per un costo di circa 400 mila euro) ed oggi abbiamo fatto il primo viaggio sperimentale sulla tratta Licola - Cuma, insieme a sindaci ed assessori dell'area flegrea.
L'idea è di lanciare, in via sperimentale, la Domenica, un treno che colleghi il centro storico di Napoli alla magnifica area archeologica di Cuma.
La stazione di Cuma è luogo ideale per visitare l’area archeologica ma anche per visitare la foresta regionale, peraltro dotata di una ottima pista ciclabile.
Faremo un protocollo d’intesa con la Regione e la Sovrintendenza per consentire a turisti e cittadini, a partire da Pasqua, di poter fare una bellissima passeggiata panoramica portando anche la bicicletta al seguito.
Purtroppo i treni disponibili sulle linee flegree della ex Sepsa sono oggi ridotti al minimo e questo crea disagi e ritardi per l'utenza.
Sono in corso attività di revamping per riattivare 12 treni esistenti nel giro dei prossimi 18 mesi; abbiamo inoltre riattivato la commessa che porterà sulla linea 13 treni nuovi entro 30 mesi.
Entro 18 mesi saremo in grado di dare un servizio più puntuale ma soltanto tra 3 anni potremo dare un servizio davvero efficiente e soddisfacente.
Scontiamo ritardi di decenni che non si possono risolvere in pochi mesi.
Le linee flegree dell’EAV hanno un enorme potenziale turistico. Intendiamo lavorare a progetti dove “cultura e trasporto” diventino un binomio vincente.
E tuttavia un segnale di speranza intendiamo lanciarlo da subito. Perché una Cumana che non arriva a Cuma, che Cumana è?
giovedì 21 gennaio 2016
In cinque anni 130 mila pendolari in meno sul trasporto ferroviario regionale
Al netto delle inesattezze sui numeri dei convogli disponibili, una fotografia nera del tpl campano.
Repubblica Napoli 21 Gennaio 2015
di Anita Santalucia
Legambiante: "In Campania treni vecchi e
affollati"
Sui treni regionali campani rispetto a cinque anni fa salgono 130 mila
pendolari in meno. Questo è il dato riportato dal dossier Pendolaria 2015
realizzato da Legambiente. In Campania sono circa 292mila le persone che
ogni giorno prendono il treno per esigenze di lavoro o studio, in condizioni
sempre peggiori, a fronte dei 422mila passeggeri degli anni scorsi. Un crollo
nell’uso dei treni che secondo l’associazione ambientalista causa gravi ripercussioni
sulla circolazione
Il pendolare campano viaggia su vecchi treni e sempre più affollati. Il
calo di pendolari sui treni in Campania è dovuto a più fattori tra cui: i tagli
complessivi del 15% al servizio dal 2010 a oggi con punte che raggiungono
addirittura il -50% su alcune linee; un aumento delle tariffe del 23 %.
Su 431 treni in servizio sulla rete regionale, di cui 396 di alta
frequenza e 35 di media percorrenza con 331 elettrici e 100 diesel
viaggiano pendolari di età media 17,3 anni, mentre il 78,3% con più di 20 anni
di età. Lo sforzo che è stato fatto dalla regione di dare 63 treni nuovi e
ristrutturati, non basta. In particolare, denuncia Legambiente nel rapporto
presentato, a Napoli ci sono 81 treni metropolitani di età media di 23
anni, mentre il 43,2% dei treni ha più di 20 anni. Decisamente bassa è la
cifra delle persone che decidono annualmente di utilizzare la metropolitana,
70milioni, contro i 299milioni di Roma e addirittura 475 milioni annui di
Milano. Tram e bus non sono da meno.
Il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo ha dichiarato che “la
situazione dei pendolari è inaccettabile e insostenibile. Proprio in un momento
di crisi economica come quello che stiamo attraversando, bisogna occuparsi di
un fenomeno sociale di queste dimensioni, perché è anche la crisi ad obbligare
tante persone a spostarsi sui mezzo pubblici per risparmiare”.
Tra treni vecchi, tariffe aumentate, condizioni di viaggio a rischio - continua Buonomo - i pendolari abbandonano i treni e ritornano ad usare le auto. La campagna di Legambiente vuole dare visibilità e forza a una battaglia di civiltà come quella di avere nelle nostre città treni nuovi, più numerosi e puntuali per chi viaggia, carrozze pulite e non sovraffollate, servizi migliori nelle stazioni, maggiori informazioni ai viaggiatori, collegamenti e tariffe che migliorino gli spostamenti quotidiani riducendo il bisogno del mezzo privato.
Tra treni vecchi, tariffe aumentate, condizioni di viaggio a rischio - continua Buonomo - i pendolari abbandonano i treni e ritornano ad usare le auto. La campagna di Legambiente vuole dare visibilità e forza a una battaglia di civiltà come quella di avere nelle nostre città treni nuovi, più numerosi e puntuali per chi viaggia, carrozze pulite e non sovraffollate, servizi migliori nelle stazioni, maggiori informazioni ai viaggiatori, collegamenti e tariffe che migliorino gli spostamenti quotidiani riducendo il bisogno del mezzo privato.
Perché quella dei pendolari è una questione nazionale, è un tema ancor
prima che ambientale di dignità e di diritto alla mobilità delle persone.
La nota positiva per la Campania, è rappresentata dagli investimenti per
quanto riguarda il miglioramento della condizione dei pendolari in regione, con
un timido 0.35%. Più 13,5 milioni per l’acquisto di parte dei nuovi treni
ETR per la Circumvesuviana, di quelli per Sepsa con il revamping di 13 treni e l’acquisto di 12 unità di trazione Firema e 7 nuove unità di
trazione Firema per la ex MetroCampaniaNordEst. In aumento i passeggeri
della metropolitana del capoluogo. A Napoli ogni giorno 150.000 passeggeri
prendono la Linea 1 a fronte dei 110.000 nel 2013 prima del prolungamento
fino alla Stazione Garibaldi. Sono state realizzate 35 tra stazioni nuove e riqualificate,
spesso occasione per artisti e architetti di fami internazionale di creare vere
e proprie opere d’arte. Un esempio su tutti è la nuova stazione Toledo del
metrò si è aggiudicata numerosi riconoscimenti internazionali.
Il rapporto 2015 di Legambiente è
l’occasione anche di denunciare la situazione
della Circumvesuviana con i suoi circa 120mila viaggiatori al
giorno. Le proteste continue vedono sullo stesso fronte utenti e lavoratori
della linea. Il problema riguarda l’eliminazione di moltissime corse al giorno,
con una serie di disagi per i cittadini dell’Hinterland napoletano. Chiudono
ben 22 biglietterie e le banchine di attesa sono sempre più affollate. Gli
elettrotreni in dotazione sono 142 di cui: 83 costruiti negli anni ’70, 35
costruiti all’inizio degli anni ’90 e 24 costruiti nel 2008/09. Dei 142
treni, ne circolano giornalmente 40-43, ma ne servirebbero 92 per rendere
migliore il servizio.
Disagi anche per i 37.000 pendolari (45mila appena un anno fa) che
quotidianamente usufruiscono delle linee Circumlfegrea e Cumana. Mancanza
di un numero sufficiente di treni, problemi tecnici che riscontrano quelli in
circolazione, sovraffollamento ed i ritardi. Ritardi e
soppressioni sempre più frequenti per i treni dell’ex Sepsa, situazione
che si è aggravata a causa del mancato pagamento dei salari dei
dipendenti. Ad oggi sono 32, di cui: 10 costruiti all’inizio degli
anni ’60, 7 costruiti alla fine degli anni ’70 e 13 costruiti durante la prima
metà degli anni ’90, a cui vanno aggiunti i 2 nuovi convogli entrati in
funzione. Ma anche la linea Napoli-Avellino ha subito disagi
con 7 “collegamenti” al giorno, tra cambi ed autobus sostitutivi.
La ferrovia Alifana, lunga circa 80 km, è un’altra delle linee che negli ultimi mesi è stata spesso protagonista di numerose lamentele da parte dei pendolari per ritardi, soppressione di corse e precarietà dei mezzi su cui viaggiano. Al momento attuale la gestione di EAV (Ente Autonomo Volturno) vede l’utilizzo di 8 treni con mancanza di corse nei giorni festivi e sostituite con bus.
I finanziamenti per la linea 1 della Metropolitana di Napoli sono stati predisposti e si prevede per il 2018 il completamento dell’opera che collegherà Napoli da piazza Municipio a Capodichino, servendo un bacino di utenza potenziale di 600 mila persone. Altra questione affrontata è quella relativa alla linea 6 della metro napoletana. Dal 2011 la linea è chiusa nei giorni di sabato, domenica e nei giorni festivi ed è aperta nei restanti giorni soltanto di mattina. Il nuovo progetto prevede un prolungamento verso il centro cittadino, da Mergellina a Municipio, con 3 stazioni intermedie, con conseguente facilità a raggiungere il centro della città.
La ferrovia Alifana, lunga circa 80 km, è un’altra delle linee che negli ultimi mesi è stata spesso protagonista di numerose lamentele da parte dei pendolari per ritardi, soppressione di corse e precarietà dei mezzi su cui viaggiano. Al momento attuale la gestione di EAV (Ente Autonomo Volturno) vede l’utilizzo di 8 treni con mancanza di corse nei giorni festivi e sostituite con bus.
I finanziamenti per la linea 1 della Metropolitana di Napoli sono stati predisposti e si prevede per il 2018 il completamento dell’opera che collegherà Napoli da piazza Municipio a Capodichino, servendo un bacino di utenza potenziale di 600 mila persone. Altra questione affrontata è quella relativa alla linea 6 della metro napoletana. Dal 2011 la linea è chiusa nei giorni di sabato, domenica e nei giorni festivi ed è aperta nei restanti giorni soltanto di mattina. Il nuovo progetto prevede un prolungamento verso il centro cittadino, da Mergellina a Municipio, con 3 stazioni intermedie, con conseguente facilità a raggiungere il centro della città.
Pendolaria 2015
Edizione del 21/01/2016
CONFERENZA A NAPOLI DOVE SOTTO ACCUSA FINISCE LA VECCHIA CIRCUMVESUVIANA
Pendolaria, Legambiente presenta il suo rapporto
NAPOLI
Legambiente presenta Pendolaria, pochi e vecchi i treni ma le tariffe aumentano. Tre milioni di persone ogni giorno in Italia utilizzano i treni per raggiungere i luoghi di lavoro o studio. Ma dalla Chiasso-Rho alla Messina-Catania-Siracusa, il viaggio è spesso da incubo: linee con pochi treni, vecchi e inadeguati, tariffe in aumento, tagli e ritardi. E nella top ten delle peggiori linee, al primo posto c'è la Roma-Lido di Ostia. A fotografare questa situazione paradossale è Pendolaria, il rapporto annuale dedicato alle linee ferroviarie italiane che Legambiente presentaoggi a Napoli con un focus dedicato all'emergenza Sud. I treni sono troppo vecchi: in Italia attualmente sono circa 3.300 quelli in servizio nelle regioni con convogli di età media pari a 18,6 anni e differenze rilevanti da regione a regione. I treni sono pochi: dal 2010 a oggi si stimano tagli pari al 6,5% nel servizio ferroviario regionale. Tra il 2010 e il 2015 il taglio ai servizi ferroviari è stato pari al 26% in Calabria, 19% in Basilicata, 15% in Campania, 12% in Sicilia. Aumenta però il costo dei biglietti con il record piemontese del +47%, mentre è stato del 41% in Liguria e del 25% in Abruzzo e Umbria, a fronte di un servizio che non ha avuto alcun miglioramento. Manca una regia nazionale e rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25% con la conseguenza che le Regioni, a cui sono state trasferite nel 2001 le competenze sui treni pendolari, hanno effettuato in larga parte dei casi tagli al servizio e aumento delle tariffe. Anno nero, il 2015, anche per la ferrovia Alifana in Campania, tra ritardi, soppressione di corse, precarietà dei mezzi privi di aria condizionata e scarso servizio di pulizi Su questa linea viaggiano ancora convogli diesel. Ma a Napoli rimane gravissima la situazion della Circumvesuviana, una delle ferrovie più colpite dai tagli degli ultimi anni, con treni fatiscenti, vagoni su cui ogn giorno viaggiano 120mila persone, treni soppressi o fermi anche un'ora alle fermate a causa di guasti e rotture. Passiamo al terzo posto della Chiasso-Rho. La linea SII, prolungata da Milano a Rho in occasione dell'Expo, vede quotidianamente l'utilizzo da parte di quasi 50.000 pendola che lamentano frequenti ritardi e tempi di percorrenza paragonabili a quelli del secolo scorso: per fare 60 chilomet si impiega oltre un'ora e mezza. Solo nel mese di settembre sono stati oltre 100 i ritardi collezionati, una media superioì ai 4 ritardi al giorno, anche nei weekend. Quarta, la Verona Rovigo. Lungo i 95 km che collegano Verona a Rovigo viaggiano mezzi lenti (55 km/h di media) e vecchi, su una linea a binario unico e dove manca ancora il completamenti dell'elettrificazione nelle tratte Isola della Scala-Cerea.
La Cumana ritornerà a Cuma
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO NAPOLI E CAMPANIA
Edizione del 21/01/2016
Di Fabrizio Geremicca
Nella holding ecco i funzionari-controllori
Incassi quasi triplicati dopo l'iniziativa dell'amministratore De Gregorio
Nella holding ecco i funzionari-controllori
Incassi quasi triplicati dopo l'iniziativa dell'amministratore De Gregorio
NAPOLI
Dopo anni, la Cumana ritornerà a Cuma. Venerdì prossimo alle 10.30 il treno partirà da Montesanto con a bordo i sindaci dell'area flegrea e l'amministratore di Eav, la società regionale che gestisce il servizio, Umberto De Gregorio. «Dopo questo viaggio sperimentale - dice quest'ultimo - entro la primavera avremo almeno un viaggio al giorno. E' un segnale, in una fase di grande difficoltà, che gli scavi archeologici e la foresta di Cuma tornino ad essere serviti dalla Cumana». Una buona notizia, dunque. La seconda è che a dicembre 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, sono quasi triplicati gli incassi. Da un milione a 2.800.000 euro. «Merito - sostiene l'amministratore di Eav - anche dell'incremento del servizio di controlleria, che è stato realizzato con la mobilitazione volontaria, un giorno al mese per ciascuno, di amministrativi, dirigenti e funzionari, che hanno controllato i biglietti in aggiunta al personale a ciò preposto». Per il resto, continuano problemi seri e difficoltà per i pendolari della Cumana, della Circumflegrea e della Circumvesuviana. Martedì mattina, per esempio, treni soppressi e ritardi medi di venticinque minuti hanno complicato la vita dei pendolari della Circum in partenza da Napoli e diretti ai Comuni della provincia. La Circumvesuviana non riesce a mettere in campo più di 52 convogli al giorno. Ne servirebbero tra i 70 ed i 75 per tornare almeno agli standard di servizio del 2010. Quanto a Cumana e Circumflegrea, i treni attualmente funzionati sono una decina al giorno. Ne occorrerebbero 16 o 17 per evitare ritardi e soppressioni delle corse. Le prospettive di miglioramento non sono immediate, tutt'altro. «I 13 nuovi treni che opereranno tra Montesanto e Torregaveta - dice de Gregorio - non saranno disponibili prima di due o tre anni. Quanto alla Circumvesuviana, siamo bloccati da un contenzioso con Ansaldo. Loro vorrebbero circa 40 milioni e se non paghiamo non interverranno per rimettere in sesto i Metrostar che in gran parte non sono funzionanti. Ne circolano oggi 7-8 su 22. Sto cercando di risolvere con una transazione, per cui salderemmo mano a mano che Ansaldo ripristinerà la funzionalità di quei Metrostar». Operazione non facile, perché Eav continua ad avere non poche difficoltà economiche. Al 31 dicembre 2012 il commissario Voci stimava 750 milioni di euro di debiti e 250 milioni di euro di fondi a rischio. Grazie ai finanziamenti statali e regionali, sono arrivati 330 milioni in cassa. Nel frattempo, però, sono maturati debiti ulteriori relativi al periodo antecedente il 2012, alcuni dei quali provocati da penali per il blocco dei cantieri e dei lavori. Una boccata di ossigeno potrebbe arrivare dal trasferimento di ulteriori 550 milioni.
Quanti anni sprecati
Quanti anni sprecati
Articoli correlati
19-01-16
Prima Pagina
Prima Pagina
19-01-16
La "guerra a Israele" passa da Palazzo Berlaymont. Ecco chi c'è dietro = Palazzo Berlaymont
La "guerra a Israele" passa da Palazzo Berlaymont. Ecco chi c'è dietro = Palazzo Berlaymont
20-01-16
«Siamo sotto di 750 milioni»
«Siamo sotto di 750 milioni»
21-01-16
Tesoro e Bce in campo per lo scudo anti-crisi Bad bank in due tempi e subito le aggregazioni
Tesoro e Bce in campo per lo scudo anti-crisi Bad bank in due tempi e subito le aggregazioni
18-01-16
Il tramonto di Bankitalia = L'inesorabile declino della Banca d'Italia
Il tramonto di Bankitalia = L'inesorabile declino della Banca d'Italia
18-01-16
Ciarambino da Vespa: sarà un "assedio"
Ciarambino da Vespa: sarà un "assedio"
18-01-16
"Misericordia" a Sorrento Ecco il libro della Valerio
"Misericordia" a Sorrento Ecco il libro della Valerio
18-01-16
"Festa di compleanno", luci accese su una storia di amori proibiti
"Festa di compleanno", luci accese su una storia di amori proibiti
18-01-16
Ora Washington chiederà a Teheran un aiuto per fermare la guerra in Siria
Ora Washington chiederà a Teheran un aiuto per fermare la guerra in Siria
18-01-16
Usa-Iran, ultime scintille Obama: felici, ma vigileremo
Usa-Iran, ultime scintille Obama: felici, ma vigileremo
Iscriviti a:
Post (Atom)