13 giugno 2012
Salve.
Siamo alcuni ragazzi di varie zone del Meridione, interessati alla
valorizzazione ed alla salvaguardia del patrimonio ferroviario delle nostre
regioni.
A questo scopo abbiamo messo in atto una petizione sulla piattaforma http://www.firmiamo.it/ al link:
e un
comunicato che vi inviamo in allegato, perché lo diffondiate, semprechè sia
nelle vostre possibilità.
Nel
ringraziarvi per l'attenzione, vi porgiamo cordiali saluti e
vi ringraziamo,
Giovanni B.
Tessitore - Somma Vesuviana, Campania
Salvo Morale
- Cassibile, Sicilia
Paolo Porcu -
Sassari, Sardegna
Giuseppe
Terruli - Martina Franca, Puglia
L'unione
tra i cittadini del sud, ci porta a dire che:
Noi, cittadini Meridionali, abbiamo
diritto ad avere treni puliti, confortevoli e veloci e linee ferroviarie
moderne.
Se si ricorda che "Le Ferrovie
sono lo specchio del progresso, lo sviluppo e l' andamento di una
Nazione...", uno
dei motivi dell’arretratezza attuale in cui si trova il Meridione è la carenza
infrastrutturale, in primis quella ferrata.
Non sono solo le linee del Nord l’asse
strategico della rete Italiana ma l’intera architettura ferroviaria italiana
sicché non è accettabile che al Sud ci siano linee ferrate dismesse o spesso
impresenziate.
Ne è una dimostrazione il fatto che, ad
esempio, a partire dal 2006 sono state chiuse al traffico, nel Meridione,
centinaia di km di linee ferroviarie secondarie.
Laddove ne è sopravvissuta qualcuna, è
stata pesantemente ridimensionata l'offerta dei treni, lasciando spazio agli
autobus sostitutivi.
Per questo i pendolari che la mattina
vanno a lavoro o a scuola sono costretti, spesso, ad arrivare in ritardo oltre
che a viaggiare in condizioni disagevoli. E mentre al Centro – Nord si viaggia
fino a 300 Km/h, in Sicilia e in molte altre regioni del Sud la velocità media
è di circa 120km/h, se non inferiore.
A ciò si è unita la scomparsa di quasi
tutti i treni notte che collegavano il Sud con le località del Centro-Nord
Italia, lasciando pochi convogli che si attestano in gran parte a Roma o
Bologna.
Il traffico merci, poi, è stato
notevolmente ridimensionato, se non
addirittura dismesso, come in Sardegna (dove gli ultimi treni merci sono
partiti nel Luglio 2008) o nella Sicilia Meridionale, dove è stato soppiantato
da quello su gomma. Quest’ultima modalità di trasporto a lungo andare s’è
rivelata completamente antieconomica per le imprese meridionali. Il caro
trasporti dovuto, infatti, all’aumento del gasolio e delle altre componenti del
costo del gommato (compensi delle ditte di autotrasporto, autisti, impiegati,
eventuali magazzinieri, bollo, assicurazione, etc.), ha reso non competitive le
merci in partenza destinate sia al resto della penisola che all’estero.
Altresì il treno promette una puntualità
e una garanzia di mobilità che il trasporto su gomma non può di per sé
assicurare ma soprattutto, permette una riduzione dell’inquinamento che con gli
attuali limiti imposti dalle convenzioni internazionali troverebbe ancora più
giovamento dallo sviluppo ferroviario.
Ma va anche modificato il sistema di
assegnazione dei contratti di servizio giacché le regioni (e ancora di più
quelle del Sud) non possono sobbarcarsi il peso dei tagli operati dal governo
nazionale, lasciando ad esse una percentuale risicata degli introiti del
trasporto.
Occorre, pertanto, ricucire i
collegamenti ferroviari sfilacciati tra le principali città del meridione,
perché il Sud può crescere solamente se riuscirà a recuperare il gap
infrastrutturale con il resto del paese. Chiederemo quindi tutti uniti, dall'
Abruzzo alla Sardegna, il rilancio immediato della nostra rete ferroviaria. Non
servono opere faraoniche ed inutili ma tanti piccoli interventi, quali:
ü il potenziamento
tecnologico ed infrastrutturale della linea Adriatica (inclusi l' eliminazione
dei due colli di bottiglia
di Ortona e Lesina/Termoli sì da consentire ai convogli di raggiungere i 200
km/h da Lecce/Taranto a Bologna);;l'elettrificazione della ferrovia
Jonica;
il reinserimento di treni per il trasporto regionale che si avvicinino il
più possibile alle richieste dei passeggeri, attraverso orari cadenzati e
opportunamente combinati in modo che non vi siano sovrapposizioni con le altre
modalità di trasporto;
manutenzione e rilancio delle linee siciliane strategiche (come ad es., la
Siracusa – Gela, la Agrigento – Porto Empedocle, la Palermo – Trapani e la
Catania – Gela);
sfruttamento maggiore delle linee campane
sottoutilizzate (Napoli – Cassino, Benevento – Foggia, Battipaglia – Potenza,
Benevento – Campobasso, Benevento – Avellino – Salerno, Vairano – Isernia,
Codola – Nocera, linee di Circumvesuviana, Sepsa e Metrocampania NordEst, in
primis) e riapertura di due linee vitali per le zone interne (Sicignano –
Lagonegro e Avellino – Rocchetta Sant'Antonio/Lacedonia). ;
potenziamento delle linee Siracusa – Messina e Catania – Palermo;
riapertura degli scali merci più rilevanti, che servano come punto di
partenza per una maggiore intermodalità nel trasporto ferro – gomma;
ricostruzione ex novo (elettrificazione compresa) della trasversale
Catanzaro Lido – Lamezia Terme Aeroporto;
riqualificazione dei collegamenti Abruzzesi e Molisani (col ripristino
delle tratte dismesse quali la Sulmona – Carpinone);
adeguamento dell’intera dorsale Sarda, insieme al prolungamento di un maggior
numero di treni sulla
tratta Sassari – Porto Torres verso Olbia e Cagliari, al completamento della
bretella per l’aeroporto di Fertilia e della linea tramviaria per Li Punti –
Baldinca, all’elettrificazione della linea per Sorso e del tratto iniziale di
quella per Nulvi fino a Sassari Due e, infine, al ripristino della linea per il
porto di Alghero;
una maggiore integrazione tariffaria tra le diverse
modalità di trasporto, sull’esempio di quanto già avviene in alcune zone.
Questi interventi renderebbero appetibili le nostre linee agli occhi dei
dirigenti delle vecchie e nuove imprese ferroviarie passeggeri e merci.
Vogliamo, pertanto, collegamenti veloci e dignitosi tra il Sud e le principali
città del Centro-Nord, provvedendo al rilancio anche delle reti secondarie e
scongiurando una loro probabile chiusura.
Salvo Morale – Giovanni Battista Tessitore –
Giuseppe Terruli – Paolo Porcu
13 giugno 2012
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