Al netto delle inesattezze sui numeri dei convogli disponibili, una fotografia nera del tpl campano.
Repubblica Napoli 21 Gennaio 2015
di Anita Santalucia
Legambiante: "In Campania treni vecchi e
affollati"
Sui treni regionali campani rispetto a cinque anni fa salgono 130 mila
pendolari in meno. Questo è il dato riportato dal dossier Pendolaria 2015
realizzato da Legambiente. In Campania sono circa 292mila le persone che
ogni giorno prendono il treno per esigenze di lavoro o studio, in condizioni
sempre peggiori, a fronte dei 422mila passeggeri degli anni scorsi. Un crollo
nell’uso dei treni che secondo l’associazione ambientalista causa gravi ripercussioni
sulla circolazione
Il pendolare campano viaggia su vecchi treni e sempre più affollati. Il
calo di pendolari sui treni in Campania è dovuto a più fattori tra cui: i tagli
complessivi del 15% al servizio dal 2010 a oggi con punte che raggiungono
addirittura il -50% su alcune linee; un aumento delle tariffe del 23 %.
Su 431 treni in servizio sulla rete regionale, di cui 396 di alta
frequenza e 35 di media percorrenza con 331 elettrici e 100 diesel
viaggiano pendolari di età media 17,3 anni, mentre il 78,3% con più di 20 anni
di età. Lo sforzo che è stato fatto dalla regione di dare 63 treni nuovi e
ristrutturati, non basta. In particolare, denuncia Legambiente nel rapporto
presentato, a Napoli ci sono 81 treni metropolitani di età media di 23
anni, mentre il 43,2% dei treni ha più di 20 anni. Decisamente bassa è la
cifra delle persone che decidono annualmente di utilizzare la metropolitana,
70milioni, contro i 299milioni di Roma e addirittura 475 milioni annui di
Milano. Tram e bus non sono da meno.
Il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo ha dichiarato che “la
situazione dei pendolari è inaccettabile e insostenibile. Proprio in un momento
di crisi economica come quello che stiamo attraversando, bisogna occuparsi di
un fenomeno sociale di queste dimensioni, perché è anche la crisi ad obbligare
tante persone a spostarsi sui mezzo pubblici per risparmiare”.
Tra treni vecchi, tariffe aumentate, condizioni di viaggio a rischio - continua Buonomo - i pendolari abbandonano i treni e ritornano ad usare le auto. La campagna di Legambiente vuole dare visibilità e forza a una battaglia di civiltà come quella di avere nelle nostre città treni nuovi, più numerosi e puntuali per chi viaggia, carrozze pulite e non sovraffollate, servizi migliori nelle stazioni, maggiori informazioni ai viaggiatori, collegamenti e tariffe che migliorino gli spostamenti quotidiani riducendo il bisogno del mezzo privato.
Tra treni vecchi, tariffe aumentate, condizioni di viaggio a rischio - continua Buonomo - i pendolari abbandonano i treni e ritornano ad usare le auto. La campagna di Legambiente vuole dare visibilità e forza a una battaglia di civiltà come quella di avere nelle nostre città treni nuovi, più numerosi e puntuali per chi viaggia, carrozze pulite e non sovraffollate, servizi migliori nelle stazioni, maggiori informazioni ai viaggiatori, collegamenti e tariffe che migliorino gli spostamenti quotidiani riducendo il bisogno del mezzo privato.
Perché quella dei pendolari è una questione nazionale, è un tema ancor
prima che ambientale di dignità e di diritto alla mobilità delle persone.
La nota positiva per la Campania, è rappresentata dagli investimenti per
quanto riguarda il miglioramento della condizione dei pendolari in regione, con
un timido 0.35%. Più 13,5 milioni per l’acquisto di parte dei nuovi treni
ETR per la Circumvesuviana, di quelli per Sepsa con il revamping di 13 treni e l’acquisto di 12 unità di trazione Firema e 7 nuove unità di
trazione Firema per la ex MetroCampaniaNordEst. In aumento i passeggeri
della metropolitana del capoluogo. A Napoli ogni giorno 150.000 passeggeri
prendono la Linea 1 a fronte dei 110.000 nel 2013 prima del prolungamento
fino alla Stazione Garibaldi. Sono state realizzate 35 tra stazioni nuove e riqualificate,
spesso occasione per artisti e architetti di fami internazionale di creare vere
e proprie opere d’arte. Un esempio su tutti è la nuova stazione Toledo del
metrò si è aggiudicata numerosi riconoscimenti internazionali.
Il rapporto 2015 di Legambiente è
l’occasione anche di denunciare la situazione
della Circumvesuviana con i suoi circa 120mila viaggiatori al
giorno. Le proteste continue vedono sullo stesso fronte utenti e lavoratori
della linea. Il problema riguarda l’eliminazione di moltissime corse al giorno,
con una serie di disagi per i cittadini dell’Hinterland napoletano. Chiudono
ben 22 biglietterie e le banchine di attesa sono sempre più affollate. Gli
elettrotreni in dotazione sono 142 di cui: 83 costruiti negli anni ’70, 35
costruiti all’inizio degli anni ’90 e 24 costruiti nel 2008/09. Dei 142
treni, ne circolano giornalmente 40-43, ma ne servirebbero 92 per rendere
migliore il servizio.
Disagi anche per i 37.000 pendolari (45mila appena un anno fa) che
quotidianamente usufruiscono delle linee Circumlfegrea e Cumana. Mancanza
di un numero sufficiente di treni, problemi tecnici che riscontrano quelli in
circolazione, sovraffollamento ed i ritardi. Ritardi e
soppressioni sempre più frequenti per i treni dell’ex Sepsa, situazione
che si è aggravata a causa del mancato pagamento dei salari dei
dipendenti. Ad oggi sono 32, di cui: 10 costruiti all’inizio degli
anni ’60, 7 costruiti alla fine degli anni ’70 e 13 costruiti durante la prima
metà degli anni ’90, a cui vanno aggiunti i 2 nuovi convogli entrati in
funzione. Ma anche la linea Napoli-Avellino ha subito disagi
con 7 “collegamenti” al giorno, tra cambi ed autobus sostitutivi.
La ferrovia Alifana, lunga circa 80 km, è un’altra delle linee che negli ultimi mesi è stata spesso protagonista di numerose lamentele da parte dei pendolari per ritardi, soppressione di corse e precarietà dei mezzi su cui viaggiano. Al momento attuale la gestione di EAV (Ente Autonomo Volturno) vede l’utilizzo di 8 treni con mancanza di corse nei giorni festivi e sostituite con bus.
I finanziamenti per la linea 1 della Metropolitana di Napoli sono stati predisposti e si prevede per il 2018 il completamento dell’opera che collegherà Napoli da piazza Municipio a Capodichino, servendo un bacino di utenza potenziale di 600 mila persone. Altra questione affrontata è quella relativa alla linea 6 della metro napoletana. Dal 2011 la linea è chiusa nei giorni di sabato, domenica e nei giorni festivi ed è aperta nei restanti giorni soltanto di mattina. Il nuovo progetto prevede un prolungamento verso il centro cittadino, da Mergellina a Municipio, con 3 stazioni intermedie, con conseguente facilità a raggiungere il centro della città.
La ferrovia Alifana, lunga circa 80 km, è un’altra delle linee che negli ultimi mesi è stata spesso protagonista di numerose lamentele da parte dei pendolari per ritardi, soppressione di corse e precarietà dei mezzi su cui viaggiano. Al momento attuale la gestione di EAV (Ente Autonomo Volturno) vede l’utilizzo di 8 treni con mancanza di corse nei giorni festivi e sostituite con bus.
I finanziamenti per la linea 1 della Metropolitana di Napoli sono stati predisposti e si prevede per il 2018 il completamento dell’opera che collegherà Napoli da piazza Municipio a Capodichino, servendo un bacino di utenza potenziale di 600 mila persone. Altra questione affrontata è quella relativa alla linea 6 della metro napoletana. Dal 2011 la linea è chiusa nei giorni di sabato, domenica e nei giorni festivi ed è aperta nei restanti giorni soltanto di mattina. Il nuovo progetto prevede un prolungamento verso il centro cittadino, da Mergellina a Municipio, con 3 stazioni intermedie, con conseguente facilità a raggiungere il centro della città.
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