domenica 17 gennaio 2016

Opportunità o strategie sbagliate




Un'opportunità o strategie sbagliate
La lettera di Umberto de Gregorio al Corriere del Mezzogiorno pone domande interessanti e nel contempo ribadisce che gli scarsi investimenti degli ultimi vent'anni, accompagnati dall'immobilismo del quinquennio appena passato, hanno inferto un duro colpo al territorio e al trasporto regionale.

Il degrado della stazione Circum di Pompei determina la necessità di avere la grande stazione Pompei della Ferrovie dello Stato? Non può essere questa la chiave di lettura. Altrimenti basterebbero due milioni di euro per rifare il look alla stazione Circum (due milioni che oggi non ci sono) e se ne risparmierebbero 33. Credo che occorra fare un ragionamento più ampio. Il progetto voluto da Franceschini e Renzi sulla Grande Pompei va letto in chiave positiva : come opportunità e non come alternativa . Se si tratta di fare una cattedrale nel deserto della manutenzione ordinaria è ovvio che i Sindaci del territorio si oppongano. Se si tratta invece (come sono convinto ed auspico) di un intervento che possa fare da volano per tutto il territorio e per gli investimenti nel trasporto regionale, l’opposizione al grande progetto non ha senso. Occorre tuttavia essere onesti intellettualmente: il rischio che si possa in sostanza spostare Pompei nell’orbita di Roma capitale esiste. Ma la politica campana non deve e non può opporsi, bensì deve rilanciare. 

Ritornando alla Circumvesuviana, dobbiamo partire da una considerazione: veniamo da cinque anni d’immobilismo assoluto e da 20 anni di carenza di investimenti in manutenzione ordinaria e straordinaria. Venti anni nei quali il territorio dove opera la Circum si è deteriorato dal punto di vista ambientale e sociale. Le condizioni della Circum sono quelle del territorio metropolitano in cui opera. La Circum (degrado, insicurezza) è lo specchio di quello che oggi è il territorio che percorre ,con poche  eccezioni. Allora si tratta di decidere. Salvare Pompei e Sorrento ed abbandonare al suo destino tutto il resto? Oppure investire in una grande opera di riqualificazione sociale ed urbana che non può che avere come punto di partenza il trasporto locale? Ci sono certamente responsabilità da parte degli amministratori e della politica locale, ma quello che è mancato negli ultimi due decenni è stata una visione strategica ed una politica seria di investimenti nell’ordinaria amministrazione. Si è privilegiata la maestosa ed avveniristica metropolitana di Napoli ma si è abbandonata la storica ferrovia della città metropolitana (Circum e Cumana). Oggi l’EAV è un azienda avvilita e ripiegata su se stessa e con un debito pari al disavanzo del Comune di Napoli. Ma esistono risorse umane interne e finanziarie esterne sulle quali fare leva per ripartire con nuovo slancio. L’idea dell’HUB che collega la nuova stazione delle FFSS con la vecchia stazione Circum è vincente: esattamente questo occorre, collegare l’ordinario con lo straordinario, il passato con un progetto futuro. Ma un progetto futuro che non poggia saldamente sul passato non può esistere.

                                                                             Umberto de Gregorio 
                                                                         Presidente  c.d.a. EAV s.r.l


Nessun commento:

Posta un commento

Il commento non deve superare i 500 caratteri, per quelli più lunghi potete usare la mail giancarlo.lucignano@hotmail.it.
I commenti non dovranno contenere riferimenti a persone e non saranno pubblicati quelli offensivi.
Confido nella correttezza di voi tutti.